"Non ho scelto il male né il bene, Ma attraverso e al di sopra del male, ho scelto la poesia" C. Baudelaire.



mercoledì 1 giugno 2011

1000 visite! Grazie... mille!

                     Ceux-là dont les désirs ont la forme des nues...

Grazie a chi, fra tutte le cose possibili e fattibili, ha scelto di passare un po' del suo tempo curiosando nel mio blog. Penso a Baudelaire come un viaggio della  mente e penso a Parigi naturalmente, che è il posto in cui risiede il suo corpo, il suo spirito e la mia idea di "desiderarsi altrove".
Seguono alcuni versi dell'ultima poesia dei Fleurs "Le voyage" che ci racconta il significato della magica parola, ed è singolare pensare che la vita di Baudelaire fu tutto sommato sedentaria, visto che il solo viaggio intrapreso, non dipese da una sua iniziativa ma dal patrigno, e se la destinazione era L'India, non ci arrivò mai, perché tornò indietro a metà tragitto.
 Viaggiò con la mente soprattutto, un po' come fece Hugo con le sue poesie "Les Orientales", che furono composte non visitando i luoghi, com'era uso del tempo, ma inviando la fantasia nell'amato e molto idealizzato oriente. "L'arte da le ali non le stampelle" diceva l'autre. Baudelaire finisce col fare lo stesso e anche di più, perché col semplice mezzo che è la lettura, trovò un fratello d'elezione al di là dell'oceano. Parlo di E. A. Poe ovviamente, e dobbiamo proprio a Baudelaire la sua affermazione e diffusione in Europa. Magari sarebbe "arrivato" lo stesso, ma sarebbe successo più in la nel tempo, e la letteratura che a volte deriva da strane contaminazioni e alchimie, di questo ritardo avrebbe risentito in senso negativo.

Questo l'estratto della poesia:

...
Ma il vero viaggiatore è soltanto chi parte
per partire, col cuore lieve, simile a un pallone;
chi non si separa mai dal suo destino
e, senza sapere perché, dice sempre "Andiamo!"

Chi nutre desideri a forma di nuvole
e sogna ebbrezze, come un coscritto il suo cannone,
ebrezze immense, mutevoli ed ignote
di cui lo spirito umano non sa neanche il nome!  (vs 17-24, sez 2 della poesia "le voyage")

Ho esposto la traduzione di Massimo Colesanti, che rende al singolare i versi, che invece sono al plurale:

Mais les vrais voyageurs sont ceux-là seuls qui partent
Pour partir; coeurs legèrs, semblables aux ballons,
De leur fatalité jamais il ne s'écartent,
Et, sans savoir pourquoi, disent toujours: Allons!

Ceux-là dont les désirs ont la forme des nues,
Et qui Rèvent, ainsi qu'un conscrit le cannon,
De vastes voluptés, changeantes, innconnues,
Et dont l'esprit humain n'a jamais su le nom!

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