"Non ho scelto il male né il bene, Ma attraverso e al di sopra del male, ho scelto la poesia" C. Baudelaire.



sabato 2 luglio 2011

The waste land Eliot.

Il dipinto "Là dove muoiono le utopie" 
è stato realizzato da Renzo verdone.


Nb: Ho rivisto il testo il 19/02/2018.

"La terra desolata" è un opera scritta nel 1921, ma viene pubblicata la prima volta nel 1922, fra le due guerre mondiali. E' un poema lungo e complesso che tratta l'aridità spirituale vissuta dall'uomo moderno privo di qualsiasi credo capace di dare significato e valore alla sua esistenza. A causa di ciò,
Il sesso non porta la vita, perché non feconda, la morte non porta la resurrezione, e questo pensiero somiglia da alcuni versi di Baudelaire che certamente Eliot tenne a mente, se consideriamo che è con un verso di "Au lecteur" (poesia-prologo dei Fleurs) che egli chiude la sezione uno, qui analizzata.
La poesia di Baudelaire alla quale mi viene da pensare è: "Il sogno di un curioso" dedicata a Nadar,  il fotografo a cui dobbiamo i primi ritratti su pellicola di svariati autori (Baudelaire stesso), che era anche ateo. 
Questa la poesia di Baudelaire:

Conosci anche tu come me il gusto del dolore?
E permetti che anche di te si dica "Che uomo singolare!"
-Stavo per morire. Nella mia anima innamorata
un desiderio mischiato all'orrore, un male particolare;

Angoscia e viva speranza, senza umori ribelli.
Più la fatale clessidra si svuotava,
Più la mia tortura si faceva aspra e deliziosa;
Il cuore si staccava del tutto dal mondo a me familiare.

Ero come il bambino avido di spettacolo
che odia le tende come si odia un ostacolo...
infine la fredda verità si rivelò:

Ero morto senza sorpresa, e la terribile aurora
mi avviluppava. - Ma come? Tutto qui?
Il sipario si era alzato ed io attendevo ancora.

Anche i versi conclusivi di "Il viaggio" (ultima nei Fleurs) fanno pensare alla resurrezione come ad una vana attesa nella speranza che accada qualcosa di nuovo.

" Cielo o Inferno, cosa importa?
  In fondo all'ignoto per trovare il nuovo!"


Tornando ed Eliot, egli trae ispirazione soprattutto da due opere, ovvero:
"From ritual to romance" 1920 un testo sulla leggenda del santo Graal di Jessie L.Weston.
"Golden bough" (ramo d’oro) 13 vol. 1890/1915 un testo di James Frazer.
Entrambi si focalizzano sulla persistenza degli antichi riti sul tema della fertilità nel pensiero moderno e nella religione. Di particolare interesse in entrambi gli autori: la storia di Fisher King ferito ai genitali, la cui impotenza sessuale è il motivo per cui il suo regno è divenuto una disseccata Waste land (Terra desolata). Secondo la leggenda, bisognava guarire il re affinché la terra tornasse fertile a sua volta. La differenza rispetto ad allora, è che ai tempi di Eliot non esiste alcun rituale, non esiste alcun modo per far guarire il re, forse non c’è alcun fisher king .

La scelta stilistica di una narrativa non unitaria, come invece accadeva nella religione o nella mitologia, serve ad enfatizzare la "rottura" fra la leggenda del passato e l'imperfetta meditazione dei tempi moderni. La prima sezione dell’opera è infatti divisa in 4 sotto sezioni (che qualcuno traduce come "vignette", ma la parola non mi convince), ognuna delle quali sembra provenire dalla prospettiva di un parlante diverso.

Ulteriore nota introduttiva:
L'epigrafe d'apertura è una citazione del "Satyricon" di Petronio che compare in greco, ma che riporto in italiano :
"Del resto la Sibilla a Cuma, l'ho vista anch'io con questi miei occhi dondolarsi rinchiusa dentro un'ampolla, e quando i fanciulli le chiedevano "Sibilla che vuoi?", quella rispondeva "Voglio morire"."

La sibilla Cumana è la più famosa fra le sibille: Profetiche donne anziane della mitologia greca .
Fu lei a guidare Enea attraverso il fiume ade nell'Eneide. Le fu garantita l’immortalità da Apollo ma, avendo dimenticato di chiedere l’eterna giovinezza, perì nel fisico, la cosa le divenne insopportabile soprattutto perché la sua autorità decadde. Per questa ragione desidera morire. E' stanca, e l'autore qui sottolinea le sue esili proporzioni fisiche per giustificare lo scherno dei giovani nei suoi confronti.
Dunque la vecchiaia non ha nulla del concetto si "saggezza" espressa per esempio da Chateaubriand a inizio XIX secolo in Francia, con figure quali quella di Cachtas (Atala, René), venerato e ritenuto saggio nonostante fosse cieco, e senz'altro vecchio. Va anche detto che per la donna i criteri di giudizio erano, sono e forse saranno sempre diversi.


T.S. Eliot
SIBILLA/ELIOT:
Anche l'autore vive lo stesso stato d’animo. Egli recepisce la cultura del suo tempo come decaduta, appassita, ma sa che non morirà (senso di perenne agonia), l'autore è quindi costretto a vivere con persone che gli ricordano la gloria originaria e perduta della sua cultura. Ecco dunque il tema portante del testo (che non si può forse definire "plot" ma linea guida ): La terra desolata di cui al punto sopra. (fisher king)


Dedica a EZDRA POUND : (1885/1972)
Per Ezra Pound, (1)
il miglior fabbro (2)
(1)L'autore ha un ruolo non trascurabile nella poesia moderna, e aiuta molto Eliot nella revisione finale, l' incoraggia a tagliare molte parti dell’opera e a rompere lo schema tradizionale delle rime.
N.b.: anche la moglie di Eliot : Vivien ebbe un ruolo importante per la realizzazione definitiva del lavoro.
Pound è un esponente dell’ imagismo, è dunque contro la poesia tardo-vittoriana e contro il romanticismo in generale. Il movimento sperimenta nuovi versi, concretezza d'espressioni ed economia delle parole. Pound se ne allontana dopo qualche anno e si avvicina al vorticismo (fra futurismo e dadaismo. Il il risultato lo esperimenta nei "Cantos")
1919-59: Cantos è il risultato ambizioso del desiderio di esprimere la storia dell’umanità. Opera di non facile lettura, perché presuppone la conoscenza della cultura greca, cinese, americana, africana, italiana, rinascimentale, moderna. La sua complessità è voluta dall'autore (Pensiamo al Finnegan's wake di Joyce, anzi a Joyce tout court) e rappresenta un invito a ricercare con fatica il significato, così come faticosa è la ricerca del senso dell’ esistenza!

(2) Scritto in italiano nel testo di Eliot, "Il miglior fabbro" è un riferimento alla Divina Commedia, Canto XXVI del Purgatorio: Guinizzelli parla con Dante in merito al trovatore provenzale Arnaut Daniel e dice "Questi ch'io ti cerno col dito" -e additò uno spirito- "fu miglior fabbro del parlar materno"

Infine, il titolo della sezione uno: The burial of the dead* (Il seppellimento dei morti) è leggibile secondo diversi livelli di significato.
Innanzi tutto c'è un riferimento esplicito al servizio funebre secondo il rito anglicano, che si chiama "The order of the burial of the dead", dunque la sepoltura dell'effige del Dio che era pieno di rinascita nei riti della vegetazione. Ma allude anche alla sepoltura dei morti del mondo contemporaneo, intesa come sepoltura metaforica degli "uomini vuoti" che non vogliono risvegliarsi al dramma della vita.


THE WASTE LAND
1922
" Del resto la Sibilla, a Cuma, l'ho vista anch'io con questi miei occhi dondolarsi rinchiusa dentro un'ampolla, e quando i fanciulli le chiedevano "Sibilla che vuoi?", quella rispondeva "Voglio morire"

Per Ezra Pound,
il miglior fabbro.
1
The burial of the dead
1_dal vs 1 a 18
April is the cruelest month, breeding (vs1)
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering (vs 5)
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.
Summer surprised us, coming over the Starnbergersee
With a shower of rain; we stopped in the colonnade
And went on in sunlight, into the Hofgarten (vs 10)
And drank coffee, and talked for an hour.
Bin gar keine Russin, stamm' aus Litauen, echt deutsch. (in tedesco nel testo)
And when we were children, staying at the arch-duke's.
My cousin's, he took me out on a sled,
And I was frightened. He said, Marie, ( vs 15)
Marie, hold on tight. And down we went.
In the mountains, there you feel free.
I read, much of the night, and go south in winter.(vs 18)

Traduzione:
Aprile è il più crudele dei mesi, generando
Lillà dalla terra morta, mescolando
Memoria e desiderio, risvegliando
Sopite radici con le piogge di primavera.
L’inverno ci tenne caldi, coprendo
La terra con obliosa neve, nutrendo
Una piccola vita con tuberi essiccati
L’estate ci sorprese, raggiungendo il Stranbergersee (lago vicino Monaco)
con uno scroscio di pioggia; ci fermammo sotto il colonnato
e ci dirigemmo verso la zona assolata, nel Hofgarten
(piccolo parco pubblico a Monaco)
e bevemmo caffè e parlammo per un’ora.
(non sono RUSSA, vengo dalla Lituania, sono una vera tedesca!)
E quando eravamo piccoli, stavamo presso l'arciduca.
Mio cugino, lui mi portò fuori con lo slittino,
e io ero spaventata. Egli disse, Maria
Maria, tieniti forte. E ci lanciammo.
Sui monti ci si sente liberi.
Leggo, per gran parte della notte, e vado a sud in inverno.

ANALISI:
Ci è qui riportato il ritaglio autobiografico dell’infanzia di una donna aristocratica. Si tratta in verità di una mescolanza di meditazioni sulle stagioni e meditazioni sul senso di sconfitta della sua esistenza attuale (presente) [leggo molto la notte e …]
Chi È Marie? Una contessa cugina del "Re folle" Ludovico II di Baviera maniaco, omosessuale, che nel 1886 annegò per ragioni misteriose nel lago citato nel testo .
Egli amava "Tristano e isotta" di Wagner (molto presente in "The waste Land") e fu lui a fondare il teatro Wagneriano di di Bayreuth.
Questo elemento della narrazione introduce il tema della "morte per acqua" e si collega alle citazioni su "Tristano e Isotta" che seguiranno (vs 31-34 e 42), ma allude anche alla figura del re menomato che ricorda il re pescatore della leggenda del Graal (Alla quale s'ispirò Wagner per opere come il "Parsifal")
Pare che Eliot non lesse il libro di Marie sul cugino, ma parlò con lei di persona.
L'autore ci tiene a sottolineare che Marie è una vera tedesca, membro della famiglia imperiale recentemente sconfitta
Aprile: Contrariamente alla tradizione, che vede in questo mese un periodo di rigenerazione della terra dopo il freddo dell'inverno in vista di nuovi frutti, dunque nuova vita, nell'opera di Eliot, aprile non è il mese felice dei pellegrinaggi religiosi e delle narrazioni di storie, come era stato per Chaucer nei "viaggi di Canterbury" 1387, al quale egli fa riferimento pur invertendone il senso "emotivo".
Egli ha interesse a sottolineare piuttosto il fatto che la rigenerazione sia dolorosa perché riporta alla memoria un passato più fertile e più felice.
Le rime di: "Breeding-stirring" (generando-eccitando) e "covering-Feeding" (coprendo-nutrendo), sottolineano il doloroso risvegliarsi degli "uomini vuoti" .

Nel mondo moderno: L’inverno è preferibile alla bella stagione, anche se crea una sorta di stordimento. In questo senso, penso ancora a Baudelaire. Tante le poesie citabili. Ho in mente soprattutto "Paysage", che apre la sezione II dei Fiori del male, "Les tableaux parisiens" in cui l'inverno è l'occasione che favorisce la creazione poetica: "Vedrò la primavera, l'estate, l'autunno /e quando verrà l'inverno con le sue nevi monotone/dappertutto chiuderò porte ed imposte/per costruire palazzi di fiaba nella notte"vs 13-16). Più cupa la visione nelle quattro Spleen della sezionje uno, e in generale è l'autunno la stagione preferita dall'autore. In verità, in poesie come "Chant d'automne" domina un senso di spleen, di noia, perché nemmeno la donna amata sembra poterlo sollevare "Ieri era estate e oggi è già autunno"vs 15, solo il mare e il sole potrebbero farlo, nonostante ciò, chiede alla sua amata Marie Daubrun di amarlo "Amante o sorella, siate l'effimera dolcezza di un glorioso autunno o di un sole al tramonto" vs 23-24. Dunque il sopraggiungere della sera, che mette fine all' "eterno pomeriggio" e cancella la vita.)

Per Marie il passato era fatto di gite col cugino, il presente si è caricato, dopo la guerra, di cambiamenti sinistri (il cugino è morto affogato!)
Il ruolo della memoria, specialmente quando include il ricordo di un morto, ha una valenza critica in the Waste Land. Essa crea un confronto fra passato e presente (giustapposizione) che evidenzia quanto male le cose siano andate [in Emotions recollected in tranquillity di Wordsworth invece, il ricordo di esperienze passate aveva una connotazione ben più ottimistica! Il ricordo dei giorni a Tintern Abbey avevano aiutato l'autore a vivere meglio nel grigiume della città]

Maria legge tutta la notte: messa al bando dai politici, non c’è molto altro che possa fare. Legge per ricordare un passato migliore e questo può creare una coerente cultura letteraria.


2_ Dal vs 19 Al vs 30
What are the roots that clutch, what branches grow
Out of this stony rubbish? Son of man, (vs 20)
You cannot say, or guess, for you know only
A heap of broken images, where the sun beats
And the dead tree gives no shelter, the cricket no relief
And the dry stone no sound of water. Only
There is shadow under this red rock (vs 25)
(Come in under the shadow of this red rock),
And I will show you something different from either
Your shadow at morning striding behind you
Or your shadow at evening rising to meet you;
I will show you fear in a handful of dust. (vs 30)
Frisch weht der Wind*
Der heimat zu
Mein Irisch kind,
Wo weilest du?
*da Tristano e Isotta …un marinaio ricorda una ragazza che si è lasciato alle spalle :
"You gave me hyacinths first a year ago; (vs 35)
They called me the hyacinth girl."
-Yet when we came back, late, from the Hyacinth garden,
Your arms full, and your hair wet, I could not
Speak, and my eyes failed, I was neither
Living nor dead, and I knew nothing, (vs 40)
Looking into the heart of light, the silence
Oed' und leer das Meer. (in tedesco) (vs 42)

Traduzione:
Cosa sono le radici che s'avvinghiano; quali rami crescono
da queste macerie di pietra? Figlio dell'uomo
tu non puoi dirlo, o immaginarlo, perché tu conosci solo
un mucchio di immagini infrante, dove il sole batte
e l'albero morto non da riparo,né il grillo arreca sollievo
e la pietra bagnata non produce suono d’acqua . Solo
c’è ombra sotto questa roccia rossa.
(vieni all' ombra di questa roccia rossa)
e io ti mostrerò qualcosa di diverso sia
dalla tua ombra nel mattino che cammina dietro di te
che dalla tua ombra della sera che cresce per incontrarti;
Ti mostrerò il timore in una manciata di polvere
Il vento spira fresco*
verso la patria
Mia bimba irlandese
dove t'attardi?
*IN TEDESCO: da Tristano e Isotta …un marinaio ricorda una ragazza che si è lasciato alle spalle :
"Mi hai dato i giacinti la prima volta, un anno fa
Mi chiamavano la ragazza dei giacinti ".
-Ciononostante quando tornammo, tardi, dal girdino dei giacinti,
Le tue braccia piene, i tuoi capelli bagnati, io non potei
parlare, e gli occhi mimancarono, non ero
né vivo né morto, e non sapevo nulla,
guardando nel cuore della luce, il silenzio.
desolato e vuoto è il mare Tedesco: *
*Ancora un riferimento a Tristano e Isotta : Tristano giace morente e aspetta che Isotta lo raggiunga dalla Cornovaglia, ma un pastore guardando l’orizzonte gli dice che il mare è vasto e vuoto, ovvero che il suo amore non c’è!

ANALISI:
Il tono è minaccioso oltre che profetico, ma c’è un ritorno all’infanzia attraverso l'espressione: "Ragazza dei giacinti". Osserviamo anche un' epifania nichilistica del parlante dopo che ha avuto un incontro con lei. Ricordi filtrati attraverso la legenda di Tristano e Isotta e il racconto Arturiano dell’ adulterio e della perdita. Il parlante descrive una vera terra desolante d'inespressiva immondizia: "stony rubbish"…qui l’uomo ["son of man"dalla bibbia: Dio parla a Ezechiele] può riconoscerci solo un mucchio di immagini rotte su cui batte il sole …tutto si riduce a una manciata di polvere, un nulla tanto profondo che deve far paura! Ma anche la verità risiede in quel luogo: non più un fenomeno religioso raggiungibile attraverso cristo. La verità è presentata a partire da un mero senso di vuoto.

Di nuovo il contrasto presente/passato: Il passato è la ragazza (coinvolgimento romantico); Il presente è il deserto! Ma tanto nel passato quanto nel presente manca coerenza. Nel passato il "nulla" è più chiaramente un fallimento sessuale, un momento di impotenza.
Dunque, a dispetto della complessiva fecondità e gioia del momento, non è possibile alcuna riconciliazione né alcuna azione, e ciò riconduce al presente e al suo territorio deserto.

Circa il vs 42 in Tedesco: Desunto da Tristano e Isotta [III, 24]: Tristano morente aspetta l'arrivo di Isotta ma non si scorge nessuno all'orizzonte e un pastore dice:"Desolato e vuoto è il mare".

Per Eliot il mare non è un luogo simbolo della paura del nulla, né è il luogo per la filosofica interpretazione del nulla, in realtà è il luogo per la collocazione del vero: essenzialmente inesistente egli stesso! Il mare che si stende davanti agli occhi di Tristano è realmente vuoto e vuoto e privo di ogni possibilità di rivelazione.

3_dal vs 43 a 59
Madame Sosostris, famous clairvoyante, (vs 43)
Has a bad cold, nevertheless
Is known to be the wisest woman in Europe, (vs 45)
With a wicked pack of cards. Here, said she,
Is your card, the drowned Phoenician Sailor.
(Those are pearls that were his eyes. Look!)
Here is Belladonna, the Lady of the Rocks,
The lady of situations. (vs 50)
Here is the man with three staves, and here the Wheel,
And here is the one-eyed merchant, and this card,
Which is blank, is something that he carries on his back,
Which I am forbidden to see. I do not find
The Hanged Man. Fear death by water. (vs 55)
I see crowds of people, walking round in a ring.
Thank you. If you see dear Mrs. Equitone,
Tell her I bring the horoscope myself;
One must be so careful these days. (vs 59)

Traduzione:
La Signora Sosostris, famosa chiaroveggente
Aveva un brutto raffreddore, ciò nonostante
è conosciuta per essere la più saggia della donne in Europa
con un diabolico mazzo di carte. Ecco, disse
la tua carta , il Marinaio fenicio annegato,
(queste sono perle un tempo furono i suoi occhi.Guarda!)
qui è belladonna* (in italiano) la Signora delle Rocce
la signora delle situazioni.
Ecco il mercante orbo da un occhio, e questa carta,
che è bianca , è qualcosa che egli porta in spalla
che a me è vietato vedere.Non trovo
l’impiccato. Temi la morte per acqua.
vedo folle di persone che camminano in cerchio.
Grazie. Se vedi la cara signora Equitone,
dille che le porterò l’oroscopo io stessa:
bisogna essere così prudenti di questi tempi.

ANALISI:
Qui si nota la fascinazione di Eliot per le trasformazioni. Egli trasforma dei simboli vaghi come i disegni sulle carte, in qualcosa che poi, nel corso della narrazione si avvererà.
Chi è la signora Sostris? La moderna Vanna Marchi, una cartomante imbrogliona che degrada il rito divinatorio a superstizione materialistica.
Circa i Tarocchi, che sono la base della cartomanzia, dice Eliot: " Non conosco l'esatta composizione del mazzo dei Tarocchi, da cui mi sono ovviamente allontanato per servirmene a mio scopo. L'impiccato, che appartiene al mazzo tradizionale, si adatta al mio scopo in due modi: perché lo associo nella mia mente al Dio impiccato di Frazer e perché lo associo alla figura incappucciata nel passo dei discepoli che vanno ad Emmaus nella parte V.II. Il marinaio fenicio e il mercante appaiono più avanti. Anche le "folle di gente" e "morte per acqua" si compie nella parte IV. L'uomo dalle tre aste -che appartiene effettivamente al mazzo dei tarocchi- lo associo del tutto arbitrariamente allo stesso Re Fischer"

Vs 47: Il marinaio affogato è un riferimento al massimo lavoro di magia e trasformazione della letteratura inglese: The tempest. Shakespeare. Il pezzo del poema è letteralmente ripreso da Shakespeare:
"Queste sono perle che un tempo erano i suoi occhi..."dalla canzone di Ariel.MA:
-In The tempest: La trasformazione è la più alta forma di arte umana. 
-Qui: è associata a frode, volgarità e spiccio misticismo.

Nel vs 49: "Belladonna" in italiano, suggerisce anche il termine madonna, e nello specifico "La vergine delle rocce" (1483-1486) di Leonardo Da vinci, di cui esistono due versioni (una conservata a Londra alla National Gallery, l'altra al Louvre a Parigi) e come in quel dipinto, la roccia è simbolo della chiesa.
In una recensione di Boccino su Leonardo da Vinci si legge:
"Forse anche le formazioni rocciose si possono interpretare secondo simboli mariani, in quanto si riferirebbero a modelli simili di testi di preghiere. La Madre di Dio sarebbe rappresentata dalla roccia che non può essere spaccata dalla mano dell'uomo, e le rocce inospitali, erose dalle forze naturali, sarebbero una metafora di Maria, un'allusione alla sua inattesa fecondità. Inoltre, la spaccatura nella roccia è considerata come il rifugio del piccolo Giovanni Battista e del Bambino Gesù"
( il link : http://www.ciao.it/La_Vergine_delle_Rocce_Leonardo_da_Vinci__987297 )

Prima versione del dipinto di Leonardo.

Nel vs 50, è definita la signora delle situazioni, dunque la Madonna di prima simboleggia ora la donna degli intrighi, non più la vergine. Alessandro Serpieri invece considera "Belladonna", signora delle rocce e delle situazioni, come l'epitome simbolica dei personaggi femminili del poemetto.
vs 51: il mercante orbo da un'occhio: Di profilo suggestione di male e tortuosità
vs 53: c'è una carta che l'indovina imbrogliona non può vedere, e questo è ironico perché più avanti
sarà quest carta a rivelare i suoi misteri (Parte III vs 209-214)
vs 54: L'impiccato, appeso per una gamba in una croce a T: Nei riti della vegetazione è simbolo dell' autosacrificio del Dio della fertilità che è ucciso affinché la sua risurrezione porti di nuovo fertilità nella terra e alle persone, ed è significativo che la cartomante non riesca a trovare questa carta. La sua mancanza anticipa il monito: "Temi la morte attraverso l'acqua!"

4_dal vs 60 a 76
Unreal City
Under the brown fog of a winter dawn,
A crowd flowed over London Bridge, so many,
I had not thought death had undone so many.
Sighs, short and infrequent, were exhaled,
And each man fixed his eyes before his feet, (vs 65)
Flowed up the hill and down King William Street
To where Saint Mary Woolnoth kept the hours
With a dead sound on the final stroke of nine.
There I saw one I knew, and stopped him, crying, "Stetson!
You who were with me in the ships at Mylae! (vs 70)
That corpse you planted last year in your garden,
Has it begun to sprout? Will it bloom this year?
Or has the sudden frost disturbed its bed?
Oh keep the Dog far hence, that's friend to men,
Or with his nails he'll dig it up again! (vs 75)
You! hypocrite lecteur!-mon semblable!-mon frère!

Traduzione:
Città irreale,
sotto la nebbia bruna di un’alba invernale,
una folla di persone si accalca sul London Bridge, cosi tanti
che non avevo considerato che la morte tanti ne avesse disfatti
sospiri, brevi e radi, erano esalati,
e ogni uomo fissava gli occhi davanti ai suoi piedi.
Fluivano sulla collina e giù per king William Street (vicino al London Bridge)
fin dove Santa Maria Woolnoth segnava le ore
con un suono morto all'ultimo tocco delle nove
Lì vidi uno che conoscevo e lo fermai, urlando:"Stetson!"
Tu, che eri con me sulle navi di Milazzo!
Quel cadavere che piantasti l’anno scorso nel tuo giardino,
ha iniziato a germogliare? Fiorirà quest’anno?
oppure l’improvviso gelo ha turbato il suo letto?
Oh tieni il cane lontano quindi, che è amico degli uomini
O con le sue unghie lo dissotterrerà di nuovo!
Tu! Lettore ipocrita" - Mio simile - Mio fratello!

Analisi:
finalmente Eliot espone la vera waste land del poema: la città moderna
Eliot vede Londra con gli occhi di Dickens nel XIX secolo: la nebbia bruna di un’alba d’inverno.
Flaubert vede Parigi come una città irreale.
Joyce vede Dublino come il centro della "paralisi" umana.
Per Dante l'inferno è pieno di code fluenti di morti.

La città che ci racconta Eliot è desolata, abitata solo da fantasmi del passato.
"Unreal city" ricorda anche alcuni versi di Baudelaire nella poesia "I sette vecchi" (Sez 2) che dice "Formuillante cité, cité pleines de rèves/où de spectre en plein jour raccroche le passant" .. è come se ci fosse in quest'ultima parte della prima sezione una combinazione fra senso angoscioso della città baudelairiana e senso fantasmatico del limbo dantesco.

Il vs 62 invece è Dantesco: Inferno III 55-57: 
"...Si lunga la tratta/ di gente, ch'io non avrei creduto/che morte tanta n'avesse disfatta"
Idem per il vs 63: Inferno IV 25-27: 
"Quivi, secondo che per ascoltare, /non aveva pianto mai che dei sospiri/ che l'aura eterna facevan tremare"
vs 69: la nona ora: quella in cui inizia il lavoro per gli impiegati della city ma anche un numero dalla rilevanza simbolica in merito alla morte di Cristo.

Stetson: su questo nome ho trovato due interpretazioni dissonanti.
Una dice che "Stetson" è il nome di un cappello militare, dunque potrebbe rappresentare un uomo che torna dalla guerra, ma potrebbe alludere anche E. Pound, che usava portare quel tipo di cappello.
L'altra dice che l’uomo riconosciuto dal parlante è un compagno caduto in guerra e il parlante gli fa domande terrificanti su un uomo seppellito nel suo giardino: e attraverso il giardino torniamo al tema della Rigenerazione e della fertilità.

Questo racconto può essere letto come una richiesta di un significato per le morti dei giovani nel primo conflitto mondiale. Forse la risposta è implicita: l’uomo, morto è incapace di rispondere alle numerose domande retoriche del parlante. Dunque la morte non capace di fornire risposte ed è sbagliata.

Le navi di Milazzo fanno riferimento alla prima guerra punica 260 A.C. fra romani e cartaginesi, una guerra nata per motivi economici proprio come la prima guerra mondiale...dunque inutile! (vs.70) Non possiamo dimenticare che Flaubert trattò proprio questo periodo storico nel suo celebre "Salammbò" 1862, un romanzo avente a tema la storia, ma in alcun modo definibile "storico" alla maniera di Scott, celebrità indiscussa e modello di riferimento per i francesi del primo ottocento. (è un pullulare di "voglio essere uno Scott o niente"). Il romanzo dell'eremita di Corisset (così definito perché era a Croisset che viveva la sua monacale devozione alla scrittura) ha scritto un romanzo sulla ciclicità della storia, perché nello specifico, il testo si conclude con la vittoria di Amilcare sui mercenari, ma i libri di storia ci dicono che di li a poco Cartagine sarà rasa al suolo dai Romani, dunque un'effimera vittoria, un ciclo di vinti e vincitori destinato a perpetrarsi nei secoli in cambio di sangue, in modo violento anche, e Flaubert in questo senso non si risparmia. Fu criticato per l'eccesso del "colore" di alcune scene, fra cannibalismo, atrocità davvero eccessive, tutto per insistere sulla istintiva violenza che abita l'uomo, eppure, a conti fatti, mi viene da pensare a questo romanzo come a un'opera...romantica! Succedono fatti bellici, si tentano trattative ed imbrogli, ma tutto ruota attorno a due figure: Salammbò, figura lunare, e Matho, simbolo del sole, che alla fine muoiono l'uno al cospetto dell'altro, coscienti dell'impossibilità di poter vivere senza appartenersi, e questo, da un autore definito "realista" e dopo "Mme Bovary" aveva tutta una sua valenza simbolica. (per Leconte De Lisle, si tratta di un romanzo parnassiano per eccellenza)

Charles Baudelaire (Foto di Nadar)
 L'ultima frase della prima sezione è ripresa interamente dalla chiusura di "Au lecteur", poesia-prologo di "I fiori del male" di Baudelaire. L'ennui, la noia è il male dell'uomo moderno, il peggiore perché capace con un solo sbadiglio d'ingoiare l'umanità. Esso è il peccato degli "uomini vuoti" suoi contemporanei (di Eliot, ma già di Baudelaire) che non vorrebbero risvegliarsi al richiamo della primavera, della vita, e al dramma della scelta. Il lettore e l'autore partecipano alla medesima desolazione: La letteratura compiuta e non, romanticamente, redime. Dunque, la parte uno si conclude così com'era iniziata.



In questo link tratto nello specifico la poesia: Au lecteur, di Baudelaire.

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