Et j’ai deux fois vainqueur traversé l’Achéron :
Modulant tour à tour sur la lyre d’Orphée
Les soupirs de la Sainte et les cris de la Fée.
da: El desdichado
Gerard De Nerval. 22 maggio 1808 26 gennaio 1855 ... attraversato infine l' Acheronte |
...Fu necessario ricorrere alle cure di un competente, con grande indignazione di Gérard, a cui riusciva incomprensibile che dei medici si dovessero occupare di lui perché era andato a passeggio, al Palais Royal, portando con sé, attaccato a un nastro azzurro, un gambero vivo. "Perché mai -diceva- un gambero è più ridicolo di un cane, di un gatto, di una gazzella, di un leone o di qualsiasi altro animale che ci si trascina dietro? Mi piacciono i gamberi, che sono tranquilli, seri, conoscono i segreti del mare, non abbaiano e non inghiottono la la monade alle persone, come i cani tanto odiati da Goethe che pure non era matto"
...
Superata la crisi, tornava in pieno possesso delle sue facoltà e raccontava, con meravigliosa eloquenza e poesia, quello che aveva visto durante le sue allucinazioni, mille volte superiori alle fantasmagorie prodotte dall'Haschish e dall'oppio.
Gérard dormiva pochissimo, leggeva fino a tarda notte e aveva scoperto un modo singolare per farsi luce: poneva in equilibrio sulla testa uno di quei grossi candelabri in cuoio chiamati "Martinets" che proiettava la luce sulle pagine aperte; ma a volte il sonno lo vinceva e il candelabro cadeva, rischiando di dar fuoco al letto" Michelangelo e Grondet dipingevano di notte in questo modo, con delle candele sulla testa.
Gérard dormiva pochissimo, leggeva fino a tarda notte e aveva scoperto un modo singolare per farsi luce: poneva in equilibrio sulla testa uno di quei grossi candelabri in cuoio chiamati "Martinets" che proiettava la luce sulle pagine aperte; ma a volte il sonno lo vinceva e il candelabro cadeva, rischiando di dar fuoco al letto" Michelangelo e Grondet dipingevano di notte in questo modo, con delle candele sulla testa.
"Credo forse di essere innamorato? Credo forse di essere malato? Ma se lo credo, lo sono!"
Questo pazzo adorabile, ha tradotto il Faust di Goethe quando era giovanissimo, e l'autore gli ha scritto dicendogli: "Prima di leggervi non mi ero mai così ben compreso"
...Sono alcune riflessioni di Théophile De Gautier, sull'amico dall'animo gentile, colto e un po' fuori di testa, concetto relativo se non fosse che, a un certo punto, ti fa impiccare al primo cancello, con un corvo che ti fissa e ti ripete "nevermore"
Gérard de Nerval. Riposa al Père Lachaise, il "cimitero mitico" dove tutti vanno cercando Jim Morrison e poco più. Si trova dalle parti di Balzac, e io purtroppo, non sono riuscita a trovarlo, e l'ho molto cercato, il mio amato "diseredato".
Qui un link you tube, una bella lettura della sua poesia "El desdichado", il diseredato... fino a quando non verrà cancellato dal web (potrebbe succedere)
Dal web...
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questo blog deriva da: http://lestanzeletterarie.blogspot.it/2015/07/gerard-de-nerval.html
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